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mercato-settembre-2020
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Mercato

Alla parola “mercato” si accostano vari significati. In prima battuta, si potrebbe definire mercato il luogo fisico in cui si incontrano venditori, intermediari e compratori, ma anche l’insieme degli operatori e dei clienti che dialogano tra di loro in uno spazio reale o virtuale per lo scambio di beni e servizi, come pure il complesso delle contrattazioni e delle transazioni.

Se poi lo si osserva dal punto di vista dell’economia politica, il mercato è il contesto nel quale domanda e offerta di beni si incontrano, pervenendo alla formazione del prezzo e, almeno in linea teorica, alla efficiente allocazione delle risorse. In tale accezione, il mercato è divenuto una istituzione centrale nell’organizzazione e nel funzionamento delle nostre società in cui, nel corso del tempo, ha acquisito una posizione di assoluta centralità.

In tale lettura, considerando fattori quali i caratteri e la numerosità degli operatori che compongono l’offerta, si perviene ad una sua classificazione in diverse forme (monopolio, oligopolio, concorrenza monopolistica e concorrenza perfetta); in esse, l’impresa è usualmente priva di autonomia strategica, essendo semplicemente considerata un operatore che meccanicamente persegue la propria funzione-obiettivo (massimizzazione del profitto).

Nella prospettiva dell’economia aziendale, il mercato è invece considerato tale in riferimento alla domanda, cioè ai soggetti che costituiscono la clientela attuale o potenziale dell’impresa, nella ricerca di proposte capaci di attrarne l’attenzione al punto da generare la scelta di acquisto e consentire di conseguenza la sopravvivenza dell’organismo aziendale attraverso la generazione di ricavi superiori ai costi.innovazione

L’impresa si trova così a dover formulare la propria offerta alla clientela potenziale in relazione a come si muove la concorrenza in uno specifico contesto, generando quello stato di tipico del mercato nel quale essa è chiamata ad esprimere la competitività possibile, che misura la capacità dell’impresa di vincere la sfida competitiva.

In tutto questo l’impresa può optare per la proposta al mercato di prodotti e servizi che agli occhi dei clienti appaiano sensibilmente migliori rispetto a quelli concorrenti, pur a fronte di un maggior livello di prezzo (differenziazione di prodotto); come pure potrebbe optare per una strategia di contenimento dei costi e quindi dei prezzi (leadership di costo) o, al contrario, lavorare su una specializzazione spinta dei prodotti disegnata sui problemi dei clienti (focalizzazione sulla nicchia).

Al di là di queste classiche opzioni competitive, variamente declinabili nel contesto delle scelte di marketing, l’impresa che desiderasse esprimere performance competitive durevoli potrebbe seguire anche un percorso innovativo considerando il mercato non solo da un punto di vista strettamente economico, ma anche, e soprattutto, da un punto di vista umano e sociale vivendolo come ambito nel quale realizzare uno scambio di conversazioni, conoscenze e creatività diretto alla soluzione dei problemi delle persone.

In questa accezione il mercato appare come occasione per portare il proprio contributo alla generazione di benessere in senso ampio per i clienti attraverso prodotti che siano utili, funzionali, belli, sostenibili e capaci di rispondere alle loro esigenze.

Prodotti generati dalla creatività e dalla conoscenza di persone che nei loro diversi ruoli vivono con entusiasmo il tempo dedicato all’impresa, in una relazione con i clienti fondata su ascolto, rispetto e fiducia, valori centrali per la costruzione di relazioni durevoli, dinamiche e, contemporaneamente, soddisfacenti per tutti i soggetti che vi partecipano.

Tutto questo nella consapevolezza che il profitto è un risultato e non un fine. Il profitto, infatti, deriva dal fare bene le cose che sono da fare e più lo si insegue come tale meno lo si trova, quando invece scaturirà da azioni dirette alla generazione di benessere per le persone.

Settembre 2020

Parole e conchiglie 2020C