In un momento di congiuntura economica sfavorevole, di crisi dei mercati internazionali, come possono sopravvivere e far valere la loro esperienza ultracentenaria le imprese storiche italiane? Lo abbiamo chiesto a al sociologo e scrittore Francesco Morace.
Per Morace, le imprese storiche italiane hanno le potenzialità per affrontare difficili situazioni economiche come quelle attuali. “In un paesaggio attraversato da venti di crisi che plasmano le rocce dei nuovi paradigmi, vivere la sfida dell’impresa "storica" in grado di conciliare tradizione e innovazione, appare una esperienza appassionante con buone probabilità di successo – afferma Francesco Morace, che ricopre la carica di presente di Future Concept Lab e di segretario generale dell’associazione The Renaissance Link - Rispondere "storicamente" alle richieste del mercato di oggi, garantendo le qualità dei prodotti e dei processi consolidati nel tempo, diventerà la regola per le aziende del futuro e molte imprese italiane "centenarie", con la loro credibilità, sembrano in grado di rispondere - per vocazione - a questa esigenza, a differenza del grande capitalismo trainato dalla finanza.”
Ovviamente quella che attende l’Italia sarà una grande sfida che vedrà le imprese storiche protagoniste del futuro del Paese. “Questa grande sfida diventerà quindi innestare sulla credibilità storica delle aziende, la capacità rigenerativa delle nuove tecnologie e dell\'innovazione produttiva. Per uscire dal nanismo e dal problema dimensionale, dal provincialismo e dalla visione ombelicale, dal tatticismo e dall’invidia del territorio, sarà necessario un salto di qualità che molte aziende storiche sembrano in grado di poter proporre: noi saremo al loro fianco” continua Francesco Morace, da oltre vent’anni impegnato nell\'ambito della ricerca sociale e di mercato, nonché autore di numerosi saggi tra i quali ricordiamo “I Paradigmi del futuro. Lo scenario dei trend” (2011), “Verità e bellezza. Una scommessa per il futuro dell’Italia” (2010), “Il Senso dell’Italia. Istruzioni per il terzo miracolo italiano” (2008).