Imprese centenarie a Procida: i valori vincono la crisi

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convegnoSabato 22 ottobre al Cinema Hall di Procida, nell’ambito del Programma Centum 2022, si è tenuto un incontro tra imprenditori titolari di imprese centenarie. Vi hanno preso parte Giovanni Sassolini Busatti (Rappresentante di Tessitura Busatti 1842 di Anghiari, Arezzo, Consigliere della Unione Imprese Centenarie Italiane), Mauro Ascione (Presidente di Ascione 1855 di Torre del Greco e Vicepresidente de I Centenari - Associazione Aziende Storiche Familiari), Carlo Emanuele Bona (Presidente di Industrie Grafiche Vincenzo Bona 1777 di Torino e associato ad AIDAF Associazione Italiana delle Aziende Familiari). Ha moderato Claudio Baccarani (Professore Emerito Economia e Gestione delle Imprese dell’Università di Verona e membro dell’Osservatorio Scientifico Culturale della Unione), l’incontro

Le parole chiave che hanno guidato la conversazione sono state: cultura, innovazione e sostenibilità. La cultura come modo d’essere, insieme di conoscenza, valori, riti ed esperienze; l’innovazione come parte della cultura e vettore di cambiamento; la sostenibilità come capacità di stare in modo competitivo sul mercato e di produrre e diffondere benessere per tutti gli interlocutori con i quali l’impresa agisce a partire da chi lavora in azienda e senza dimenticare le generazioni future.

Una componente centrale della cultura è rappresentata dai valori che guidano l’azione dell’azienda. I tre rappresentanti hanno raccontato le loro storie affascinanti dalle quali emergono i valori più rilevanti ai quali ispirano la loro azione: per Giovanni Sassolini Busatti curiosità, innovazione e coraggio; per Carlo Emanuele Bona passione, ascolto  e impegno; per Mauro Ascione famiglia, rispetto e umiltà.

Il coordinatore dell’incontro ha poi richiamato l’attenzione su altri due temi che stanno al centro dell’attività aziendale: fiducia e ritmo. Proprio questo secondo tema si presenta abbastanza inusuale per le imprese in quanto riferisce ad un’alternanza tra velocità e lentezza. Lentezza spesso esclusa dal pensiero aziendale, in quanto ritenuta una “perdita di tempo”, risulta invece fondamentale perché consente di vedere i particolari e definire il cammino al quale indirizzarsi. Aspetti che sfuggono al mito della velocità e che fanno la vera differenza competitiva tra le imprese.

Considerato il citato momento storico in cui l’azione delle imprese si sviluppa, la conversazione si è spostata sulla “forza” delle imprese centenarie che consente di affrontare le crisi che periodicamente ne hanno costellano la vita.

In realtà, le crisi vissute e superate dalle imprese centenarie nel corso della loro esistenza sono state innumerevoli: di tipo economico come la rivoluzione industriale (1760-1840), la crisi del 1929, il boom economico, l’avvento di internet e della digitalizzazione (1969), la crisi finanziaria del 2008; oppure di tipo politico quale le guerre d’indipendenza (1848-1866), la prima e la seconda guerra mondiale; infine di tipo sociale quali la pandemia spagnola (1918-1920) e l’asiatica (1957-1958).

Dunque, come la “forza dell’esperienza centenaria” può aiutare a vincere le sfide attuali? Le risposte dei tre relatori hanno evidenziato che le sfide possono essere vinte “senza la paura di ciò che accade”. Ogni momento, anche quello più critico, deve essere vissuto perché nasconde sempre e comunque un’opportunità; aprendosi al nuovo che si profila con la curiosità di viverlo e non l’ansia di ciò che si lascia; raccogliendo la forza del “noi” nelle persone che compongono l’organizzazione e la rete di relazioni dell’impresa.

(ha collaborato il Prof. Claudio Baccarani)