La Nave Scuola Amerigo Vespucci festeggia i 90 anni

View access
Public
Alias
la-nave-scuola-amerigo-vespucci-festeggia-i-90-anni
Captcha
captcha
Category (main)
Created by alias
Disable comments
disable_comments
Displaying parameters
display_params
ID
1542
Version information
item_screen
JImages
jimages
JUrls
jurls
Language
Tutto
Language associations
lang_assocs
Layout parameters
layout_params
Layout selection
layout_selection
META data
{"robots":null,"xreference":"","author":"","rights":""}
Notify owner
notify_owner
Notify subscibers
notify_subscribers
Permessi
perms
Publish down (date)
0000-00-00 00:00:00
Publish up (date)
2021-01-12 10:21:35
SEO configuration
seoconf
Timezone info
timezone_info
Versioni
versions
Publish changes
vstate

amerigo 3 CopiaLa Nave Scuola Amerigo Vespucci, varata nel 1931, ha raggiunto il prestigioso traguardo dei 90 anni di attività. Nell’ottobre del 2011 a Livorno una delegazione della nostra Unione fece visita al veliero più bello e affascinante del Mondo. In quell’occasione il Presidente dell’Unione Franco Torrini consegnò all’allora Ammiraglio Pierluigi Rosati “La Chiave dell’Amicizia” quale riconoscimento esclusivo riservato a questo simbolo d’eccellenza della Marina Italiana e dell’italianità.

Nel 2020 la situazione pandemica ha obbligato la Nave Scuola Amerigo Vespucci all’annullamento del tradizionale Giro del Mondo e quindi anche a rivedere il programma di formazione e addestramento. “Tuttavia la voglia di partire era talmente diffusa ad ogni livello che il 21 giugno si scrutavano solo sorrisi e un senso di buon umore collettivo che avrei difficilmente immaginato in anticipo – afferma l’attuale Comandante di Vascello Gianfranco Bacchi intervistato da Paolo Maccione, direttore di Barche d’Epoca e Classiche - Dinnanzi a noi avevamo due mesi di mare senza soste e senza interrelazioni con l’esterno se non attraverso i canali di comunicazione. L’abbiamo affrontata come una prova da superare e nel senso di una volontà condivisa nel dimostrare a tutti che eravamo in grado di svolgere la missione negli spazi e nei tempi concessi. Il risultato è stato eccellente. Gli stessi sguardi entusiasti sono tornati a La Spezia al termine dell’estate ed è stato forse il successo più prezioso di questa esperienza atipica. L’obiettivo della Campagna d’Istruzione è stato quello di concentrare la formazione sull’aspetto marinaresco e sulla ricerca delle migliori condizioni meteorologiche per sfruttare le caratteristiche della nave. Questa libertà di manovra concessami dal Comando in Capo della Squadra Navale ci ha permesso di capitalizzare al massimo la navigazione a vela condotta in condizioni ottimali o comunque tali da sottoporre gli allievi a tutte le prove necessarie e funzionali alla loro crescita umana e professionale. Abbiamo ricercato passaggi suggestivi da compiere a vele spiegate e spinti da venti spesso intensi come nel transito delle Bisce nel Parco della Maddalena o l’attraversamento dello Stretto di Messina. Per concludere con l’ingresso a vela in Mar Piccolo a Taranto, il 22 agosto. Inoltre ho aggiunto alla necessità di compiere soste tecniche alla fonda, la possibilità di svolgere attività sportive e ricreative organizzando gare di nuoto, canoa, tavole a remi o palischermi, tutte completate con divertenti premiazioni la sera a centro nave accompagnate da buffet e tanta allegria collettiva. In sintesi, più che una limitazione si è rivelata una straordinaria occasione di crescita, una circostanza irripetibile di condivisione finalizzata alla nascita di un corso. Infatti quest’anno il Vespucci ha avuto la possibilità di sottoporre la prima classe dell’Accademia Navale ad un periodo formativo di un’intensità mai sperimentata prima e il lavoro svolto a bordo ha consentito la creazione di una nuova “squadra” di allievi particolarmente coesa e forgiata sulla conoscenza reciproca e il lavoro collettivo. Quella che era iniziata come una reclusione forzata si è trasformata in un’opportunità, unica e probabilmente irripetibile, sia per me che per tutto il mio equipaggio. In estrema sintesi ed usando termini marinari, siamo stati capaci di cambiare rotta abbandonando il bordo “dannato” e virando per un bordo estremamente favorevole che ci ha condotto felicemente al traguardo”.