Primo semestre positivo per Banca Sella

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Primo semestre positivo per il gruppo Sella e per Banca Sella, nonostante l'impatto della pandemia Covid-19 e delle misure di contenimento del contagio che hanno caratterizzato la prima metà dell'anno.

Fin dall'inizio dell'emergenza, infatti, sono state attuate prontamente tutte le misure necessarie a garantire la piena operatività e a tutelare la salute di clienti e dipendenti, accelerando ulteriormente le trasformazioni già in atto, basate sulla digitalizzazione dei processi e dei servizi, l'adozione di tecnologie e soluzioni innovative e le nuove forme di relazione da remoto per la gestione delle esigenze dei clienti. È stato adottato lo smartworking in tutti i casi possibili, sulla base dei principi di fiducia e autonomia che da sempre caratterizzano l'organizzazione del lavoro nel gruppo. Queste soluzioni, in linea con i piani di sviluppo e innovazione, continueranno ad essere ulteriormente sviluppate nei prossimi mesi, nella cosiddetta "nuova normalità".

Per quanto riguarda Banca Sella, i risultati al 30 giugno 2020, approvati dal Consiglio d'Amministrazione, si sono chiusi con un utile netto di 15,5 milioni di euro. Le maggiori rettifiche prudenziali per il rischio di credito, pari a 11 milioni di euro, per possibili ulteriori impatti futuri legati allo scenario macroeconomico generale determinato dal Covid-19 sono in gran parte responsabili del calo rispetto ai 20 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente.

A conferma del buon andamento della banca, che ha puntato sulla tradizionale vocazione all'innovazione e al digitale per garantire piena continuità dei servizi ai clienti e ha avviato diverse iniziative per supportare famiglie e imprese durante il lockdown, i risultati hanno evidenziato una crescita della raccolta. La raccolta diretta ha registrato una crescita del 2,4%, attestandosi a 11,3 miliardi di euro, mentre la raccolta globale al valore di mercato è cresciuta dello 0,8%, attestandosi a 28,1 miliardi di euro. La raccolta netta è cresciuta del 2,6% attestandosi a 723 milioni di euro. In leggera diminuzione, dello 0,8%, gli impieghi che si sono attestati a 7,3 miliardi di euro.

L'Npl Ratio netto è rimasto stabile al 3,5%. Il Texas Ratio, che misura la capienza del patrimonio e degli accantonamenti rispetto ai rischi di credito, è migliorato rispetto al primo semestre dello scorso anno, scendendo al 51,8% e confermandosi tra i migliori del settore bancario italiano. Entrambi gli indicatori tengono conto delle rettifiche prudenziali legate allo scenario macroeconomico generale determinato dal Covid-19.

Il costo del rischio di credito nel semestre è stato pari a 72 centesimi di punto, di cui 30 centesimi relativi all'impatto delle rettifiche per i futuri effetti del Covid-19.

Il margine di interesse è risultato in calo del 2% a 74,3 milioni di euro, i ricavi netti da servizi sono diminuiti del 2,6%, a 99,3 milioni di euro. Il margine di intermediazione è cresciuto dell'1,9%, a 184,6 milioni di euro, grazie al buon andamento dell'attività finanziaria, alla diversificazione del modello di business della banca e all'efficacia delle soluzioni digitali. Queste ultime, insieme alla capacità di relazione con i clienti, hanno consentito di continuare a offrire tutti i servizi, pur in presenza degli effetti negativi del lockdown che hanno riguardato in particolare alcune voci come le commissioni sui sistemi di pagamento. La banca inoltre ha continuato a sviluppare la propria strategia di open banking, che nei prossimi mesi porteranno a integrare nella propria piattaforma nuovi servizi ai clienti.

Si confermano positivi gli indicatori dell'elevata solidità patrimoniale (Cet1 15,38% e Total Capital Ratio 19,21%, rispetto al 15,10% e 18,93% di fine 2019) e della liquidità (indice LCR 223,22%, indice NSFR 153,97%, entrambi ampiamente al di sopra del limite minimo previsto, pari al 100%).

Il Consiglio d'Amministrazione di Banca Sella, preso atto dell'aggiornamento del 28 luglio della raccomandazione della Banca Centrale Europea sulla distribuzione dei dividendi, esteso dalla Banca d'Italia alle banche sottoposte alla sua supervisione diretta, conferma che non proporrà di procedere alla distribuzione di dividendi fino al 1° gennaio 2021, termine espresso dalla raccomandazione. La Banca è pronta a ripristinare la propria politica di distribuzione dei dividendi relativi all'esercizio 2020 e all'esercizio 2019, questi ultimi allocati a riserve nel 2020, subordinatamente alle indicazioni che verranno fornite in merito dall'Autorità di Vigilanza successivamente al 1° gennaio 2021.

Per contribuire a contrastare gli effetti della pandemia a livello sociale ed economico, inoltre, Banca Sella ha avviato diverse iniziative concrete per supportare famiglie e imprese e per sostenere la ripresa delle loro attività. In particolare sono state messe a disposizione procedure per accedere agevolmente alle moratorie (oltre 11.600 richieste per un ammontare complessivo superiore a 904 milioni di euro) e sono state gestite oltre 15.700 richieste di crediti garantiti dallo Stato previsti dal decreto liquidità per un ammontare di quasi 700 milioni di euro.

Banca Sella ha inoltre promosso l'e-commerce anche attraverso una soluzione innovativa sviluppata da startup, nata nel polo di innovazione Sellalab, che ha consentito a numerosi piccoli negozi costretti a chiudere per le misure restrittive di continuare a vendere durante il lockdown e ha lanciato i pagamenti a distanza tramite link o Qr Code, utili a ridurre i contatti fisici durante le operazioni di pagamento.

Il buon andamento della banca s'inserisce in quello più generale del gruppo Sella che, pur nel difficile scenario macroeconomico determinato dalla pandemia, ha potuto beneficiare dell'ampia diversificazione del proprio modello di business e della elevata efficienza del proprio modello organizzativo ed operativo, che negli ultimi anni lo ha portato a diventare una delle principali realtà italiane impegnate a favorire lo sviluppo di un ecosistema innovativo aperto, dell'open banking e del fintech.

I risultati consolidati al 30 giugno 2020 approvati dal Consiglio d'Amministrazione di Banca Sella Holding si sono chiusi con un utile netto di 17,2 milioni di euro, in leggera diminuzione rispetto ai 17,9 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente.

In crescita i ricavi netti da servizi (+4,3% a 152,1 milioni di euro) e il margine di intermediazione (+6,5% a 307 milioni di euro), mentre è in leggera diminuzione il margine di interesse (-1,8% a 118 milioni di euro).

Particolarmente positivo l'andamento della raccolta, a testimonianza della fiducia dei clienti: la raccolta diretta è cresciuta del 4,6%, attestandosi a 13,3 miliardi di euro; la raccolta globale al valore di mercato è cresciuta dello 0,8%, attestandosi a 39,7 miliardi di euro. La raccolta netta ha registrato uno dei migliori risultati di sempre attestandosi a 1,3 miliardi di euro, in crescita del 3,2%. Gli impieghi, comprensivi dei Pct, sono cresciuti del 5,2% a 8,8 miliardi di euro, mentre gli impieghi al netto dei Pct sono sostanzialmente stabili a 8,3 miliardi di euro (+0,2%).

L'Npl Ratio netto è migliorato al 3,6%. Il Texas Ratio, che misura la capienza del patrimonio e degli accantonamenti rispetto ai rischi di credito, è al 46,3%. Entrambi gli indicatori tengono conto delle rettifiche prudenziali legate allo scenario macroeconomico generale determinato dal Covid-19.

Il costo del rischio di credito nel semestre è stato pari a 89 centesimi di punto, di cui 33 centesimi relativi all'impatto delle rettifiche per i futuri effetti del Covid-19. Per gli effetti ancora in corso della pandemia sull'economia globale, è prevedibile che nel corso dell'anno tale costo subirà un incremento per attestarsi a fine anno intorno ad un livello pari o marginalmente superiore all'1%. Tale stima è stata effettuata con riferimento alle previsioni macroeconomiche e settoriali di consensus ad oggi, e non potrà che essere affinata e ricalcolata in base all'effettivo scenario economico dei prossimi mesi.

Confermata l'elevata solidità patrimoniale con Cet1 11,57% e Total Capital Ratio 13,55%, rispetto al 11,41% e 13,44% di fine 2019, entrambi ampiamente superiori alle soglie richieste.

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