Quello dell’innovazione finanziaria costituirà uno dei temi centrali del convegno nazionale “Quando il passato intercetta il futuro” in programma il 21 giugno a Firenze. Un tema caro al Prof. Stefano Zorzoli, docente di Economia degli Intermediari Finanziari all’Università Bocconi di Milano
Un concetto, quello di ’innovazione finanziaria’, che ad avviso di Zorzoli, dopo aver entusiasmato per anni molti attori del mondo imprenditoriale, ha perso la propria carica propulsiva. “Solo trent’anni fa si parlava di ‘innovazione finanziaria’ come di un concetto capace di entusiasmare studiosi, studenti, banchieri, imprenditori, politici, perfino registri cinematografici – afferma Zorzoli - E questo entusiasmo si è manifestato per molti anni, ovunque. Dopo secoli di quasi immobilismo, il mondo della finanza si lanciava infatti a ‘inventare’ nuovi prodotti (come i contratti derivati), nuovi processi (come le tecniche di asset management), nuove regole (come quelle che disciplinavano in forme nuove le attività bancarie), nuove forme organizzative (come quelle tipiche delle borse di natura privatistica). Come in molti altri campi dell’attività umana, era allora facile pensare che ‘innovare’ volesse dire ‘migliorare’: e in economia il miglioramento significa usualmente un aumento della ricchezza e del benessere”.
Ad avviso di Zorzoli, oggi è venuto il momento di ripensare questo concetto anche alla luce di nuove interpretazioni ‘inflazioniste’ del concetto stesso. “Perché l’innovazione finanziaria non solo ha perso la sua carica propulsiva e la sua capacità di indurre ottimismo, ma è diventata addirittura, mutatis mutandis, il Satana dei mercati finanziari e delle economie reali – continua Il docente dell’Università Bocconi – Ci dobbiamo quindi chiedere: e’ vero questo? Se è vero, di chi è la colpa? Che un colpevole ci sia o no, quali sono i possibili interventi sia da parte delle autorità sia da parte degli operatori del mercato per avvicinarsi nuovamente a una condizione di stabilità, di equilibrio, di ragionevolezza?”
Il convegno nazionale organizzato da Unione Imprese Storiche Italiane in programma il 21 giugno a Firenze si promette anche di dare una risposta a queste legittime domande. “Per provare a rispondere, occorre indagare la natura dell’innovazione finanziaria del ‘passato’ – spiega Zorzoli - Quindi valutare quali siano stati gli elementi di possibile debolezza di queste forme di innovazione - se nella loro natura o se invece nel tipo di utilizzo che ne è stato fatto - e infine identificare quali modelli di comportamento dovrebbero oggi essere adottati dagli operatori del mercato, talvolta spontaneamente e talvolta indotti dalle Autorità di controllo, per far sì che non si manifesti più (o si manifesti con meno cattiveria) il ‘lato oscuro’ dell’innovazione finanziaria”.
Convegno “Quando il passato intercetta il futuro”
21 giugno 2012 (ore 11), Palazzo Incontri Firenze