E. Marinella 1914, ambasciatore del saper fare italiano, entra nell'Unione

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Le cravatte Marinella, emblema del saper fare italiano, dal 1914 propongono in Italia e all’estero il tocco di eleganza che fa la differenza nell’abito di un uomo. Con il proprio ruolo di ambasciatore di qualità nel mondo, il brand di Napoli è entrato a far parte della Unione Imprese Storiche Italiane, associazione che con l’ingresso di Marinella 1914 raggiunge il traguardo unico di 10.005 anni di “fatturato storico”. Un vero record per quello dell’Unione che dal 2000 abbraccia le realtà imprenditoriali del Bel Paese con almeno 100 anni di attività ininterrotta ed eticamente corretta, ponendosi come modello del Made in Italy più longevo e affidabile.

Quella di Marinella 1914 è una delle più favolose storie di successo napoletane che ha visto portare al collo dei potenti cravatte di altissimo pregio. Le hanno indossate politici come Craxi, Fini, Berlusconi, D’Alema, persone del mondo del cinema come Marcello Mastroianni e il regista Luchino Visconti. Poi tutti i presidenti americani a partire dai Kennedy. Mentre a Bill Clinton furono regalate dalla moglie Hilary durante il G7 e oggi si trovano nell’armadio di Alberto di Monaco.

E’ agli inizi del XX secolo che Eugenio Marinella getta le basi di quella che sarà la meravigliosa storia di Marinella 1914. In quell’anno infatti Eugenio decise di aprire bottega in piazza Vittoria sull’elegante Riviera di Chiaia di Napoli. La posizione si rivelò strategica per una piccola bottega di 20 metri quadrati davanti alla quale passeggiava l’alta società napoletana.

Altrettanto importante il primo viaggio a Londra, per incontrarvi i futuri fornitori. Il negozio diventò presto uno scrigno dove trovare tesori autentici di raffinatezza e gusto, un piccolo angolo di Inghilterra a Napoli. Una curiosità: all’inizio l’attività principale della bottega non era la cravatta, ma la camicia. Per quanto invece riguarda le cravatte c’è da dire che in origine erano realizzate esclusivamente in sette pieghe: il quadrato era infatti piegato sette volte verso l’interno così da dare alla cravatta una consistenza incomparabile. E’ solo dopo che fece il suo ingresso la cravatta attuale con la struttura interna. Il negozio è passato attraverso le due guerre mondiali, il declino dell’antica nobiltà e la comparsa della nuova borghesia con l’avvento dei prodotti americani che hanno portato sostanziali cambiamenti della moda. E’ a quel punto che Marinella interruppe la produzione di camicie a favore della cravatta, divenuto da allora e ancora oggi il prodotto faro della casa Marinella 1914.  Tra i grandi ambasciatori di Marinella 1914 spicca Francesco Cossiga, che da presidente della Repubblica aveva l’abitudine di  portare in dono ai capi di stato, nelle loro visite ufficiali, una scatola con cinque cravatte Marinella. Ecco come il marchio cominciò a girare il mondo. La passione per l’eleganza e la qualità continua ancora oggi grazie a Maurizio Marinella, terza generazione della famiglia, che ha raccolto l’eredità del marchio con uno spirito imprenditoriale in sintonia con le moderne leggi del marketing riuscendo a far affermare il Marchio E. Marinella anche all’estero, dagli Stati Uniti al Giappone.

Marinella 1914 affianca all’interno della Unione Imprese Storiche Italiane altri importanti marchi del settore della moda italiana come Gravi 1875 di Signa (Firenze), Tessitura Busatti 1842 di Anghiari (Arezzo), Piacenza Cashmere 1733 di Pollone (Biella).